Rinegoziare un finanziamento : è possibile ? Quando si e quando no

Rinegoziare un finanziamento : è possibile ? Quando si e quando no

La legge dice poco o nulla sulla rinegoziazione dei finanziamenti, a meno che non si tratti di forme che seguono delle procedure particolari (come avviene ad esempio per la cessione del quinto dello stipendio, o per i mutui di acquisto di immobili a seguito della liberalizzazione introdotta dal decreto Bersani), il che porta a una libera interpretazione da parte delle banche che spesso si comportano seguendo delle politiche estremamente differenti.

Quindi il primo consiglio è quello di rivolgersi alla banca o alla finanziaria con cui si ha in corso il finanziamento che si vuole rinegoziare, per conoscerne le condizioni (che spesso sono peggiorative, soprattutto per i tassi di interesse praticati, rispetto a quelle applicate sul finanziamento originario).

Bisogna tuttavia comprendere anche le motivazioni che spingono verso la scelta della rinegoziazione (desiderio di allungare la durata per avere una rata più bassa? Bisogno di nuova liquidità? E così via), e controllare (tramite una semplicissima richiesta da inoltrare alla Crif) come è il proprio stato di “pagatore” ovvero se ci sono state delle segnalazioni negative o positive.

Il metro della convenienza tuttavia viene adottato anche dalle banche, le quali non essendo obbligate ad ottemperare alla richiesta di rinegoziazione, se non ritengono l’operazione vantaggiosa spesso non la concedono. Per cui, se la ragione di fondo è dovuta al fatto che ci si ritrovi in una situazione di sofferenza (ovvero difficoltà di far fronte in modo regolare ai pagamenti delle rate), allora senza troppi scrupoli è bene farlo presente al momento della richiesta, così che la banca sarà molto più propensa a dare ascolto per non rischiare di trovarsi si fronte a un credito difficilmente esigibile.

Non bisogna mai dimenticare che si tratta di una decisione basata ancora una volta sul giudizio di “merito”, per cui la richiesta di negoziazione verrà sottoposta nuovamente all’iter di istruttoria con la richiesta della documentazione di base, sia anagrafica che reddituale, presentata già in precedenza.

Inoltre per alcune banche la rinegoziazione deve passare obbligatoriamente attraverso l‘estinzione del prestito precedente, e ciò potrebbe rendere la richiesta ancora meno conveniente (con nuove spese di istruttoria e l’eventuale pagamento della penale di estinzione). Dalla rinegoziazione va tenuto distinto il consolidamento dei debiti, con il quale l’intenzione è quella di accorpare più di un finanziamento in una unica rata, per renderla più facilmente gestibile. In qualche rara occasione si può ottenere anche della liquidità aggiuntiva.

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